Cervera Igualada
38,6 Kms
Evitate ogni ostinazione, ma quando iniziate una cosa buona, attaccatevi ad essa che non fuga volando come una farfalla dalla stanchezza e la disperazione.
Ci congediamo di Cervera, e andiamo a prendere la Nazionale N-II. Le frecce gialle del Cammino di Santiago ci indicano un’altra uscita di Cervera, proseguendo dalla via Mayor, ma è un giro di 2,5 chilometri “extra” che preferiamo risparmiare in una tappa cosi lunga come questa. Quindi dopo l’ingresso de la Paeria, scendiamo dalla via di Santa Maria e più avanti svoltiamo a sinistra dalla via della Muralla ci avviciniamo alla porta d’uscita e scendiamo a sinistra, proseguiamo lungo le mura.
Arriviamo al abbeveratoio di Sant Francesc e svoltiamo a destra per seguire la strada del fiume Ondara. Passiamo per zone di riposo e per un vecchio mulino d’acqua. La segnaletica ci indica la strada verso Vergós.
Arrivati al centro di Vergós, svoltiamo a destra, e passiamo davanti alla chiesa di San Salvador. Proseguiamo dalla strada uscendo dal villaggio e arriviamo alla nazionale N-II. A sinistra vediamo un tunnel che attraversiamo e proseguiamo dalla strada alla nostra destra, in parallelo all’autostrada A-2. Continuiamo sempre in parallelo. Troviamo un altro tunnel che non percorriamo. A circa 700 metri la nostra strada svolta a sinistra allontanandoci dalla A-2.
Il cammino traccia un ampia curvatura verso destra, portandoci di nuovo all’A-2. Lasciamo alla nostra sinistra una fabbrica di cemento tradizionale. Attraversiamo sotto l’autostrada A-2. Arriviamo ad una rotonda che attraversiamo e così ci avviamo verso le case di Sant Pere dels Arquells. All’ingresso del paese, ci sorprendono a sinistra dei aeri a reazione “parcheggiati” in un piccolo campo. Continuiamo avanti sino ad arrivare alla fontana di Sant Pere. A questo punto svoltiamo a sinistra in angolo retto.
A circa 200 metri dalla fontana in aperta campagna, la strada presenta un bivio. Prendiamo l’uscita di sinistra. La prendiamo seguendo la via sinuosa ma sempre dritto. A 1.6 km troviamo la strada L-203, che prendiamo a sinistra. Ci avviciniamo alla N-II. Prima dell’ingresso nella strada, prendiamo la via che parte dalla nostra destra in angolo retto ed entriamo a Sant Antolí i Vilanova.
Attraversiamo il paese da parte a parte e usciamo sempre dalla stessa strada dalla quale siamo entrati. La seguiamo di fronte fino ad arrivare nel nostro seguente villaggio; Pallerols. Andiamo avanti sempre su questa strada.
Ora Attenzione!: la strada svolta a 90° alla nostra sinistra e a cento metri svoltiamo a destra. Continuiamo avanti senza lasciare la via larga. Passiamo da un viale alberato a destra, senza prendere le strade che entrano o partono dalla nostra. A circa 1.7 arriviamo all’area di servizio della Panadella.
Siamo nella Nazionale N-II. Passiamo davanti al distributore di benzina e al ristorante della Panadella, e continuiamo fino la rotonda che attraversiamo per prendere la via in discesa, seguendo sempre la strada N-II. Dopo 5km di discesa per la N-II vediamo il villaggio di Porquerises un po’ affondato a destra.
Non abbiamo altra scelta che proseguire lungo la N-II, che è lo stesso tracciato del Cammino Real che hanno percorso Ignazio di Loyola e tanti altri pellegrini prima e dopo come noi oggi. Proseguendo sempre arriviamo a Santa Maria del Camí.
Continuiamo dalla N-II e un ponte ci aiuta ad attraversare l’autostrada A-2. A circa 600 metri attraversiamo la A-2 e passiamo davanti ad un area di servizio. Camminiamo avanti. Arriviamo ad una rotonda. Svoltiamo a destra, continuando dalla Nazionale N-II.
Camminiamo in parallelo alla A-2. Giunti ad una rotonda elevata sull’A-2. Entriamo nella rotonda e passata la A-2, prendiamo l’uscita che la collega con la N-II, proseguendo nella nostra direzione. Lungo la N-II arriviamo a Jorba. Attraversiamo il villaggio senza abbandonare la N-II e finito il villaggio, una strada asfaltata parte dalla nostra destra. La prendiamo , è un’antica carreggiata, quasi in parallelo con la A-II. Un campo di calcio ci saluta alla nostra destra. Senza uscire dalla strada raggiungiamo le case di Sant Geni alla nostra destra.
Entriamo nel villaggio e lo attraversiamo dalla Calle Mayor. Continuiamo per la stessa strada in direzione a Igualada, che ci avvicina alla A-2 e che attraversiamo da un ponte. Proseguiamo e ci troviamo una rotonda. La attraversiamo in direzione a Santa Margarida de Montbui e da lì riusciamo a scorgere la città di Igualada.
Siamo nella strada di Jaume Sesoliveres, la B-222. Proseguiamo dritti, sempre dalla stessa strada e percorriamo una strada in discesa verso Igualada. Passiamo vicino ad una rotonda e ci troviamo nella Avenida de Àngel Guimerà. L’eremo di Sant Jaume de Sesoliveres si trova a sinistra in alto. Ci separiamo della Av. Angel Guimerá per entrare nella via di Felicia Matheu, e cosi evitiamo la Nazionale. Tutto dritto dalla via di Sant Jaume Serras e dopo proseguiamo svoltando a Z , a destra e a sinistra dalla via de Les Alzines. Continuiamo nella stessa direzione sino arrivare ad un altra nuova rotonda, è dopo il ponte sul fiume Noia. La attraversiamo senza lasciare la Avenida di Àngel Guimerà fino ad arrivare a un’area di servizio alla nostra destra. Svoltiamo a destra per via Prat de la Riba, che curva verso sinistra (attenti; in questa stessa strada, ma svoltando a sinistra a circa 200 m, all’interno di una antica fabbrica, si trova il rifugio di pellegrini). Attraversiamo la via che taglia la nostra e ci troviamo nella via Sant Ignasi. La seguiamo di fronte. Cambia nome è ora si chiama via di Sant Doménech. Sbucchiamo nella Piazza de la Creu. Da questa piazza nella via de l’Argent, che ci conduce alla chiesa di Santa Maria.
Questa opzione per fare la tappa da Cervera a Igualada passando per Sant Guim de Freixenet, è un’alternativa con meno asfalto rispetto all’opzione della valle del fiume Ondara. Ha lo svantaggio di trovare meno paesi lungo il percorso, quindi dovrai portare un po’ più d’acqua. Il vantaggio è avere più tempo nel bosco. A Sant Guim c’è un rifugio per pellegrini, quindi la tappa può essere tagliata; lo stesso si potrebbe fare anche a La Panadella, se fosse necessario. Entrambe le opzioni si incontrano prima di raggiungere Santa María del Camino, quindi da quel momento le due strade proseguono insieme verso Igualada. Entrambe le opzioni non rappresentano un problema per le biciclette.
Il riferimento del percorso da Cervera a Sant Guim de Freixenet sarà sempre la ferrovia. Da Plaza Mayor andiamo dritto verso la Piazza dell’Università e poi verso la piazza della Stazione Ferroviaria e prendiamo alla nostra destra Viale Manresa per uscire dalla città. Lasciamo il grande edificio del Sindacato di Cervera e la ferrovia alla nostra sinistra. Vediamo a sinistra anche la stazione di polizia. Attraversiamo la strada e vediamo un segnale con la scritta “Centro de Recogida”. Proseguiamo lungo una pista asfaltata parallela alla ferrovia senza deviare. Dopo pochi metri attraversiamo l’autostrada A-2 e proseguiamo dritto per circa 2 km su strada sterrata. Proseguiamo dritto e, più avanti, attraversiamo la ferrovia sul ponte. Continuiamo dall’altra parte dei binari, che rimangono alla nostra destra. A circa 3 km troviamo le rovine di Mas Suave, che lasciamo sulla sinistra. Prendiamo il sentiero a destra e vediamo davanti una torre isolata in mezzo a un campo. Attraversiamo la ferrovia sottostante e prendiamo il sentiero a sinistra. Proseguiamo fino a trovare un secondo ponte per attraversare sopra la ferrovia. Il sentiero che va dritto porta a Montpalau, ma noi svoltiamo sul primo sentiero che troviamo la destra, che va verso il paese di La Rabassa. Attraversiamo un ponte sopra la ferrovia che passa in una trincea. Proseguiamo sul sentiero principale e lasciamo il sentiero sulla destra. Vediamo Sant Guim sullo sfondo e il paesaggio delle pale eoliche. Il sentiero sale fino alle prime case di La Rabassa. Giunti al paese lasciamo un sentiero a destra e attraversiamo il paese. Superiamo una piccola chiesa sulla destra. Proseguiamo sulla strada LV1007 che esce dal paese e la percorriamo per 2 km in direzione Sant Guim de la Rabassa. Una volta raggiunte le prime case a Sant Guim de la Rabassa, svoltiamo a sinistra fuori strada e ci dirigiamo verso le case. Prendiamo il primo sentiero verso destra e scendiamo al primo bivio, che prendiamo a sinistra, per passare sotto la ferrovia, attraverso un tunnel stretto. Dopo il tunnel, vediamo alcune case sulla nostra destra: è l’antico collegio dei Gesuiti, costruito nel XVII secolo e durato fino al 1767, quando i Gesuiti furono espulsi dalla Spagna. Dopo non sarebbero più potuti tornare. Da questo lato della galleria si può salire fino alla piazza per vedere più da vicino l’edificio del Convento-Collegio dei Gesuiti, il campanile della cappella e i portici di quelle che erano le stalle per cavalli e animali. Ritornati sul sentiero, proseguiamo dritto e dopo circa 150 metri prendiamo il sentiero a destra, che sale fino a raggiungere un punto in cui andiamo paralleli alla ferrovia che si trova sulla destra. Vediamo la fabbrica Pastoret a sinistra e la fabbrica Yak a destra. Andiamo dritto fino a raggiungere un ponte che è alla nostra destra, ma proseguiamo dritto senza attraversarlo. Entriamo in Sant Guim de Freixenet e sulla sinistra vediamo l’emblematico edificio Sindacato, opera di César Martorell, discepolo di Gaudí. Proseguiamo lungo Calle Mayor e, all’interno, in una piazza a sinistra, vediamo la chiesa parrocchiale dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Sul lato sinistro della chiesa si trova l’Hospedería Casa y Colla, rifugio dei pellegrini.
Usciti da Plaza Dr. Perelló torniamo alla Calle Mayor, e giriamo alla nostra destra per tornare indietro verso l’ingresso del paese, fino al passaggio a livello, dove possiamo attraversare la ferrovia (non c’è altro passaggio possibile). Siamo sull’autostrada B-100 o di Santa Coloma. Continuiamo fino a una rotonda. Prendiamo la strada a destra, in direzione della Panadella. Continuiamo dritto fino a raggiungere le piscine del paese e proseguiamo dritto sulla strada per superare l’intera area industriale. Passiamo sul marciapiede vicino all’area. Troviamo un’altra rotatoria e la attraversiamo continuando dritto. Prendiamo un sentiero a sinistra che inizia proprio lì: è il Camí de les Planes. Dopo circa 300 m prendiamo il sentiero a destra. Circa 500 m più avanti troviamo un bivio: svoltiamo a sinistra e proseguiamo dritto, verso le pale eoliche. Troviamo davanti un serbatoio giallo dell’acqua. Troviamo poi un altro bivio e prendiamo il sentiero a destra. Passato il primo mulino a vento e poi al secondo, proseguiamo dritto per la nostra strada. Continuando su questo sentiero, vediamo alla nostra sinistra un punto geodetico e un panorama splendido in cui spicca la bella montagna di Montserrat. C’è un sentiero a sinistra che porta ai mulini del parco eolico che non prendiamo. Continuiamo sempre sulla stessa strada senza deviare. Passiamo molto vicino a una pala eolica e a questo punto inizia un sentiero alla nostra sinistra, che già indica che inizia la discesa, accanto ad alcuni alberi. Prendiamo questo sentiero e scendiamo per 1 km. La pendenza diventa più ripida. Arriviamo ad una confluenza di strade e vediamo un rifugio in legno: prendiamo il sentiero alla nostra destra e lasciamo il rifugio alla nostra sinistra. Dopo circa 100 metri arriviamo ad un bivio e prendiamo il sentiero a sinistra. Scendiamo per il nostro sentiero abbastanza largo e non prendiamo un altro sentiero a destra o a sinistra: sempre dritto. Il pendio scende ripido facendo curve; possiamo già vedere e sentire l’autostrada A-2 verso cui ci dirigiamo. Arriviamo al cimitero di Porquerisses, dove si possono vedere i resti di un eremo. Proseguiamo dritti per arrivare al tunnel con cui attraversiamo l’autostrada. Dall’altra parte del tunnel troviamo la strada N-II. Prendiamo la N-II alla nostra sinistra, strada mai trafficata, e proseguiamo dritto fino a raggiungere Santa María del Camino e poi Jorba e Igualada.
Da questo punto sulla strada N-II seguiamo lo stesso percorso degli altri pellegrini che provengono dalla valle del fiume Ondara, fino a Jorba e Igualada. Da Cervera abbiamo percorso 23 km e ci mancano ancora 9 km per arrivare a Jorba e altri 6 km fino a Igualada. La distanza finale da Cervera a Igualada da una parte o dall’altra è la stessa. È importante che ogni pellegrino discerni cosa è meglio per lui.
SANT GUIM DE FREIXENET
Casa y Colla, Enric Granados, 5. Tel: 660 912 105
Comune, Pl. Dr. Perelló, 4. Tel: 973 556 035
Parrocchia e accoglienza dei pellegrini, Pl. Dr. Perelló.
CERVERA
Auto Taxi Sala 24h . Tel: 608 608 130
Taxi Agramunt . Tel: 973 923 327
IGUALADA
Ayuntamiento . Tel: 938 031 950.
Hotel América*** . Av. Mestre Montaner, 44-45. Tel: 938 031 000.
Pensión Canaletas . Av. Mestre Montaner, 60. Tel: 938 032 750
Rifugio di pellegrini . Cal Maco, Albergue y Oficina de Turismo. Plaça de la Creu, 18, Igualada. https://albergcalmaco.com info@albergcalmaco.com Tel: 93 516 40 16
Ostello della Madonna della Mercè. c / Nuestra Señora de la Mercè, nº 1. Tel: 627429773. Aperto: da luglio a ottobre.
Taxi Enric Subirana . 630 538 033
Taxi Marcial . 938 045 503
Taxiradio Igualada . Tel: 938 070 308
Taxis Igualada . 609 478 219
JORBA
Ostello dei Pellegrini . Il prezzo è di 10€. Offrono servizio di pasti. Plaza de la Fuente, 3, tel. 93 809 41 01
LA PANADELLA
Hostal Bayona . (con prezzo speciale per i pellegrini, se richiesto). Tel: 938 092 011.
SANTA MARIA DEL CAMÍ
Hostal Can Llobet. Restaurant. Tel: 722 753 994
SANT GUIM DE FREIXENET
Il paese appartiene alla comarca di Segarra, nelle zone alte dell’Altipiano centrale catalano. Il nucleo originale risale alla fine del XIX secolo vicino alla stazione ferroviaria. La popolazione è stimata in circa 1000 abitanti. Prima di raggiungere il paese abbiamo passato l’ex convento dei Gesuiti, che ora si chiama Sant Guim de la Rabassa, chiuso alla fine del XVIII secolo. Agli inizi del XX secolo il paese non aveva alcuna chiesa, così che se ne costruì una nel 1934 dedicata al Sacro Cuore. Anche se piccolo, il paese offre bar-ristoranti, una farmacia, un supermercato e una banca.
Taxi:
Servizio Taxi (Comune). Tel: 973 551 671 / 666 417 371
Tonicars. Tel: 610 550 881
Mariano Puig Alsinella. Tel: 659 264 080
Una tappa lunghissima e di nuovo con qualche difficoltà per trovare un luogo dove pernottare lungo la strada.
VERGOS: Possiamo immaginare che, come tanti pellegrini, Ignazio visitò la piccola chiesa di San Salvador s.XII, che era nel Cammino Real. C’è un bar in paese.
SANT PERE DELS ARQUELLS: Un’immagine molto insolita: aeri “parcheggiati” in un campo all’ingresso del paese. Inoltre da notare che ogni casa ha il nome scritto su piastrelle , e inoltre è anche disegnato il mestiere cui si dedicavano. Non ci sono servizi.
SANT ANTOLÍ I VILANOVA: un ristorante, un supermercato e una farmacia.
PALLAROLS: Per i pellegrini a Santiago, in questo villaggio si trova la bella chiesa dedicata a Sant Jaume, originaria del XII secolo. Le “conchiglie di Santiago” si possono ammirare in diversi punti. A testimonianza della tradizione devozione a Santiago di questo Cammino Real. Nessun servizio per i pellegrini.
LA PANADELLA: un area di servizio ben nota nella vecchia strada nazionale. Offre ristorante e supermercato.
SANTA MARÍA DEL CAMÍ: chiesa romanica del XII secolo. Molto probabilmente serviva come rifugio per i pellegrini e viaggiatori. Nessun servizio per i pellegrini del secolo XXI.JORBA: Il suo castello (demolito ma visibile in alto) risale al X secolo. Ci offre ristorante e supermercato.
SANT GENÍS: Nessun servizio.
IGUALADA: grande città della zona, e in cui sembra che Ignazio abbia acquistato le “vesti in stoffa resistente ” che pensava indossare in futuro. Qui Ignazio aveva ormai deciso la veglia di preghiera che lo attendeva a Montserrat. La chiesa di Santa Maria, risalente al XI secolo, anche se l’ultima ristrutturazione è del XVII secolo. Possiamo trovare ristoranti, supermercati, farmacie, centro medico, banche, Officina di biciclette e Ufficio informazioni (Tel: 938 051 585).
Nota: Continuiamo la nostra “quarta settimana”, che manteniamo lo stesso buon umore, per sentirci sempre più uniti a Gesù nella sua missione: non vi è nulla che ci possa fermare nel nostro cammino verso la libertà e la felicità eterna nell’amore di Dio. Non dimentichiamo la “preghiera preparatoria” e il dialogo finale al termine della preghiera e durante il giorno. E viviamo la gioia della Risurrezione di Cristo! I Canti, la luce, i fiori, l’acqua e gli amici sono i benvenuti! Anche in questo caso, la pista ignaziana oggi ci invita a fare come Ignazio: acquistare vestiti nuovi, scarpe nuove, che riflettano il cambiamento interiore che stiamo vivendo nel nostro pellegrinaggio.
Preghiera: Chiedo al Signore di poter gioire profondamente con il Cristo risorto, ora che sono stato mandato nel mondo, servendo la sua missione. Prego di essere in grado di riconoscere la sua presenza trasfigurata nella mia vita, accompagnandolo nella sua missione di riconciliare e di dare la vita per l’umanità.
Riflessioni: Gesù ha bisogno delle nostre mani per accogliere uomini e donne che hanno bisogno di cure, di riconciliazione, di amore e di vita. Gesù ha bisogno della nostra volontà, dei nostri desideri per andare avanti e costruire, per poter continuare a costruire il Regno tra di noi. Gesù risorto ci chiama a seguirlo e a partecipare con Lui nella trasformazione nel Mondo che è già iniziata. Nei Vangeli, Gesù chiama diverse persone esplicitamente per nome. Contemplando oggi i misteri proposti, sentiamo il nostro nome e scopriamo che qualcosa si muove dentro di noi, cosa provo al essere chiamato oggi come Zaccheo? Cosa sento al essere chiamato a scalare la montagna di Tabor con Gesù? Che cosa significa per me sentirmi vicino a Gesù?
IL racconto della trasfigurazione di Gesù ‘sul monte Tabor, è un annuncio della Verità nascosta nella nostra umanità, in modo spesso troppo opaca. La Luce è in noi. L’Essenza divina ci abita ed è percepibile dal momento della nostra incarnazione. Certamente la nostra condizione umana rappresenta un “filtro opaco” a questa Luce Divina. A volte diventiamo più “buchi neri” che “Stelle di luce”. La sofferenza, l’ingiustizia, l’assurdità che ci circondano tante volte … fanno che il “filtro” spenga fino la più piccola scintilla di luce. Ma nel Signore Risorto abbiamo scoperto che, nonostante tutto il nonsenso in cui che viviamo, la luce continua ancora accesa in noi, e questa esperienza ci trasfigura. Niente può separarci dall’amore di Dio. Tutto può essere trasformato nel suo amore.
Gesù risorto è la vita di Dio con noi. Chiunque comunica questo messaggio con la propria vita, non fallirà. Cosa bisogna trasfigurare nella nostra vita? Cosa fa passare la luce divina attraverso noi?
Testi:
Lucas 19,1-10. Gesù chiama Zaccheo e gli chiede di scendere dalle sue preoccupazioni e dal suo stile di vita: se vuoi vedere Gesù, scendi dai tuoi “montaggi “. Se desideri incontrare Gesù nella tua vita, vai a casa tua, lì ti sta aspettando. E lasciati trascinare da Lui: che il vostro incontro sia generoso e trasfigurante.
Romani 8,31-39. Niente può separarci dall’amore di Dio.
Matteo 17,1-13. Gesù chiama i suoi discepoli e chiede loro di accompagnarlo nella sua trasfigurazione. Anch’io ho bisogno di salire la montagna con lui. Il dolore e le difficoltà possono minare la nostra fede e la nostra decisione, ma se crediamo nella Risurrezione, noi crediamo che la vita non ha fine, che nulla può nascondere la luce in noi, che nulla può mettere a tacere la Parola in noi.
Matteo 17,14-21. Chiamati a servire Gesù Cristo e a collaborare nella sua missione, la nostra fede non può essere debole. Se crediamo in Lui, non falliremo. Se crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità, anche se portiamo il suo nome, non otterremmo nulla.
Colloquio finale: In questa fase del nostro pellegrinaggio interiore, siamo già abituati a camminare con il nostro amico e Signore Gesù Cristo, parlando liberamente come un amico parla con un altro. Onestamente, se senti la forza e il coraggio chiedi che egli ti accolga sotto la sua bandiera per poter costruire insieme il Regno di Dio. Terminare con il “Padre nostro”.
Sembra che fosse nella località d’Igualada dove Ignazio decise di acquistare il suo abito di pellegrino, come descrisse anni più tardi: 16. “Giunto a una grossa borgata prima di Montserrat, decise di comprarvi l’abito che intendeva indossare e con il quale sarebbe andato a Gerusalemme. Acquistò dunque della tela da sacco, grossolana e molto ruvida, e con quella si fece subito fare una tunica lunga fino ai piedi, ma non l’indossò subito; comprò anche un bastone da viaggio e una borraccia, e legò tutto all’arcione della mula. Comprò anche un paio di sandali, ma ne calzava uno solo; questo non per fare una cosa strana: aveva una gamba tutta malconcia e fasciata con una benda, tanto che, pur andando a cavallo, ogni sera se la trovava gonfia. Gli parve dunque necessario calzare quel piede”.
Approfittiamo del luogo e momento. Forse sarebbe bene riflettere su tutto ciò che “ci portiamo dietro” e che è un peso: quali sono questi “vestiti per apparire” e altri “gioielli” che forse potremmo “molare” ai piedi della Madonna di Montserrat? non possiamo adottare uno stile di vita più in armonia con il pellegrinaggio che stiamo facendo? Quali sono oggi per me l’equivalente di un sacco e dei sandali di pellegrino? Cosa ci lasciamo e non vogliamo abbandonare? Sicuramente che il Cammino ci ha fatto relativizzare molte cose e metterne in questione altre. Cosa possiamo deporre davanti alla Vergine? Sicuramente non meri accessori, ma ciò che ci impedisce di seguire Gesù più da vicino, vero?
Biciclette facile.
e con una magnifica discesa da La Panadella sino Igualada.
Cervera : Km 0.
Pallerols: Km 12.
Panadella: Km 16.
Santa María del Camí: Km 23,8.
Jorba: Km 31,6.
Igualada: Km 38,6.
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