La Storta Roma
19,6 km
Il vero pellegrino non cerca una meta, ma un cammino.
Una tappa interessante: attraversando più volte la Via Cassia, riusciamo a raggiungere Roma attraverso un bellissimo e selvaggio parco, che ci porta su uno dei 7 colli della città. Da lì seguiamo il binario del treno che ci porta praticamente a Città del Vaticano, punto finale della tappa. Con molti saliscendi, la tappa non dura molto, perché la voglia di arrivare è già tanta.
Si esce da La Storta lungo la Via Cassia, lasciandosi alle spalle la cappella. Dopo 1 km di Via Cassia, attraversiamo la strada per imboccare una corsia che entra in autostrada alla nostra destra. Manteniamo il marciapiede pedonale e in 600 m usciamo dall’autostrada, svoltando di 90 gradi a destra. La segnaletica della Via Francigena ci guida. Passiamo sotto il ponte del treno per Roma e giriamo a sinistra. Scendiamo lungo un viale. Alla nostra sinistra vediamo un’imponente torre del castello: Torre delle Spizzichino. Alla fine della passeggiata giriamo a destra e seguiamo le indicazioni per la Via Francigena. In pochi metri, al bivio, prendiamo la svolta a sinistra e seguiamo la strada asfaltata che ci porta a un grazioso casale chiamato La Castelluccia, con una scritta in latino sulla facciata della casa che recita: “Ad Quietem Laboribus Meritam” (“Verso il riposo meritato dalle fatiche”). Subito dopo la casa, giriamo di 90 gradi a sinistra, scendendo tra gli ulivi verso una zona ben alberata, che nasconde alla nostra destra il Castello di Castelluccia. Saliamo ancora e ci imbattiamo in un cancello chiuso, che dovrebbe aprirsi quando si avverte la presenza di auto o di escursionisti.
Superato l’ostacolo, passiamo sotto i binari della ferrovia e giriamo a destra. Dopo soli 200 m giriamo di 90 gradi a sinistra. Scendiamo e poi risaliamo la stessa strada per raggiungere nuovamente la via Cassia, che seguiamo sulla destra per 1,2 km. Passiamo davanti all’Institut Saint Dominique e proseguiamo lungo la via Cassia. Dopo aver attraversato il ponte sull’autostrada, giriamo di 90 gradi a destra e scendiamo su una strada asfaltata che ci porta alla riserva naturale dell’Insugherata. All’inizio il sentiero è ben tracciato, ma dopo un po’ diventa piuttosto selvaggia e le erbacce e gli accumuli d’acqua possono rendere difficile il passaggio dei pellegrini. Si tratta di 4 km di sentieri sterrati che, in primavera, sono ricoperti di fiori e di erba abbondante. È sorprendente essere così vicini alla città di Roma e avere così tanta natura.
Seguite le indicazioni per la Via Francigena e, dopo un prato aperto piuttosto lungo, girate a sinistra in corrispondenza di un cartello. Subito dopo il cartello inizia un sentiero, seminascosto da cespugli, che ci porta fuori dalla strada sterrata che stavamo seguendo. La Via Francigena prosegue lungo lo sterrato, ma noi prendiamo il sentiero che sale sulla collina, piuttosto ripida. I responsabili del parco hanno messo delle corde per aiutare gli escursionisti a salire su questo sentiero. Se si prosegue lungo la strada sterrata, si arriva presto alle strade di Roma. Se si prosegue sul sentiero, si continua a camminare attraverso il parco per altri 1,3 km, evitando 1,5 km di strade romane. Tutte le strade portano a Roma, si dice. Quindi la scelta spetta al pellegrino.
Si prosegue lungo il sentiero che sale a Monte Mario e, una volta terminato lo sterrato, si raggiunge l’asfalto della prima strada di Roma. Giriamo a sinistra e seguiamo Via Giulio Salvadori fino a raggiungere il mercato di Piazza Pietro Thouar. Proseguire dritto e percorrere Via Ottavio Gigli e, alla fine, girare a destra per percorrere Via Trionfale. Attraversare la strada e girare a destra. Dopo 100 metri c’è una pista ciclopedonale, segnata in rosso, che costeggia la ferrovia. Giriamo a 90 gradi alla nostra sinistra per imboccare questa corsia accanto al binario, che seguiremo per i prossimi 4,4 km. Passiamo accanto alle stazioni ferroviarie regionali e superiamo il grande ospedale Gemelli sulla nostra sinistra. Infine, raggiungiamo la stazione di Appiano Proba Petronia e lasciamo la corsia pedonale per svoltare a sinistra in via Proba Petronia. La stazione ferroviaria è sotterranea, quindi dobbiamo fare attenzione e quando arriviamo a un edificio che ci sbarra la strada e ci costringe ad attraversare via Proba Petronia, svoltiamo allontanandoci dalla corsia pedonale e superando il treno che abbiamo seguito negli ultimi 4 km.
Via Proba Petronia termina presto e in 100 m ci immettiamo in via Lucio Apuleio che percorreremo fino a raggiungere il parco di Monte Ciocci. Proseguiamo dritti nel parco e in 500 m raggiungiamo la cima della collina, da cui possiamo già vedere la cupola della Basilica Vaticana. Roma ai nostri piedi. Siamo sul Monte Ciocci-Belvedere.
Prendiamo la strada in discesa per avvicinarci al Vaticano. Raggiungiamo Via Anastasio II, che seguiamo alla nostra sinistra, fino a raggiungere, dopo 300 m, un passaggio pedonale che prendiamo a destra, in discesa: Via degli Ammiragli. Le mura vaticane sono proprio di fronte a noi. Attraversiamo l’altro lato di Via Angelo Emo, per trovare una stradina chiamata Clivo delle Mura Vaticane, che sale ripidamente per condurci ai piedi delle mura vaticane. Una scalinata conduce a Viale Vaticano, che si imbocca sulla sinistra. Ora non resta che seguire le mura per 1,6 km, in discesa, fino a raggiungere la piazza del Vaticano. Superiamo l’ingresso dei Musei Vaticani e giriamo a destra per proseguire lungo il muro fino a raggiungere la piazza porticata, con le colonne e le statue del Bernini. E la fine della tappa.
ROMA
Spedale Divina Provvidenza di S.Giacomo e S.Benedetto Labre – Via dei Genovesi, 11B, Trastevere – Tel: +39 3272319312 – [email protected]
Ostello Marello – Via Urbana, 50 – Tel: +39 064882120, +39 064825361 – [email protected]
Casa per ferie Centro Pellegrini S.Teresa Courdec – V. Ambrosio 9/11 – Tel: +39 0635401142,- [email protected]
Cobragor – Via Giuseppe Barellai, 60 – Tel: +39 063386271 – [email protected]
Domusaura 1974 – Via Baldo degli Ubaldi 15- Tel: +39 348682648- [email protected]
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Dal Centurione – Via Cassia, 1081 – Tel: +39 3493661144 – [email protected]
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Casa di Accoglienza Santa Lucia Filippini. Via delle Fornaci, 161. Tel: +39 06 3936 7456
Casa del Pellegrino. Via di Porta Cavalleggeri, 107. Tel: +39 06 3936 7545
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Casa per Ferie Don Orione. Via della Camilluccia, 112/120. Tel: +39 06 329 6372
Ostello Bello Roma Colosseo. Via Angelo Poliziano, 75. Tel: +39 06 4543 6990
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Trasporto bagagli sulla Via Francigena Viterbo Roma
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ROMA: La città eterna
È impossibile riassumere Roma in quattro righe. È sicuramente una delle città più antiche e culturalmente ricche del mondo. Con una popolazione di 2,8 milioni di abitanti, Roma è una destinazione turistica fondamentale, famosa per la sua impressionante storia, architettura e arte. Fondata, secondo la leggenda, nel 753 a.C. da Romolo e Remo, Roma era inizialmente un piccolo insediamento nella penisola italiana. Si sviluppò fino a diventare la capitale del vasto Impero Romano, dominando per secoli gran parte del mondo conosciuto. Dopo la caduta dell’impero nel V secolo d.C., Roma rimase un centro di potere religioso come sede del Papato, diventando il cuore della cristianità.
Nel corso dei secoli, Roma è stata un epicentro di sviluppo culturale e artistico, soprattutto durante il Rinascimento, quando figure come Michelangelo e Raffaello hanno contribuito al suo splendore. Oggi Roma è una testimonianza vivente di molteplici strati di storia e cultura. Roma è stata fondata su sette colli: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Roma ospita la Città del Vaticano, il più piccolo Stato del mondo e sede della Chiesa cattolica. Una curiosità: Roma ha più di 2.000 fontane, tra cui la famosa Fontana di Trevi. Alcuni luoghi interessanti da visitare:
- Colosseo: questo antico anfiteatro romano è uno dei monumenti più iconici del mondo, un tempo utilizzato per spettacoli gladiatori e manifestazioni pubbliche.
- Vaticano e Basilica di San Pietro: sede del Papa e uno dei luoghi più sacri della cristianità, con l’imponente Cappella Sistina dipinta da Michelangelo.
- Foro Romano: cuore dell’antica Roma, questo insieme di rovine comprende templi, archi di trionfo e mercati.
- Pantheon: un antico tempio romano trasformato in chiesa, famoso per la sua cupola e l’oculo centrale.
- Fontana di Trevi: una delle fontane più famose del mondo, nota per la tradizione di lanciare monete per garantire il ritorno a Roma.
- Piazza Navona: una delle piazze più belle di Roma, con la Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini.
- Castel Sant’Angelo: originariamente costruito come mausoleo dell’imperatore Adriano, in seguito utilizzato come fortezza papale.
Seguendo lo schema delle tappe del Cammino ignaziano in Spagna, offriamo qui alcune brevi note di preghiera per centrare la giornata alla presenza del Signore Gesù, in cammino verso Roma.
Nota: Iniziamo la nostra meditazione concentrandoci sull’obiettivo del nostro pellegrinaggio con la preghiera iniziale: “Che tutte le mie intenzioni, operazioni e azioni siano ordinate a mostrare la gloria di Dio e la mia vita sia diretta solo alla lode e al servizio del mio Signore”. Desideriamo una guida, vogliamo ordinarci al bene superiore.
Preghiera: Desidero, Signore, ricevere la grazia di discernere la presenza del tuo Spirito nella mia vita, affinché possa affrontare con buon coraggio le ingiustizie e le persecuzioni, costruendo sempre il Regno di Dio.
Riflessioni: Roma è un luogo di missione per il pellegrino. Tutta l’esperienza accumulata a forza di chilometri, di giorni di fatica e di notti lontane dalle comodità quotidiane, di pasti semplici e a volte poco abbondanti, di incontri e di momenti di condivisione, tutta la vita che si è intrecciata dentro il pellegrino, ora viene alla luce in atti di solidarietà (con gli orfani, i malati, le prostitute, i catecumeni…), nella predicazione e nell’accompagnamento personalizzato, nella realizzazione di ritiri ed esercizi spirituali. Non camminiamo più tutti i giorni, non seguiamo più la solita routine, ma la vita del pellegrino continua a essere piena di attività e della presenza dello Spirito di Dio, che opera in noi, con noi e per gli altri. Per non perdersi d’animo e continuare a costruire, contiamo sulla presenza del Signore, sulla nostra fede e sulla speranza che, nonostante il rifiuto, la verità è in noi e che possiamo superare le contraddizioni. Cosa posso fare nella mia vita per costruire meglio e di più il Regno? Come posso applicare l’esperienza del pellegrinaggio alla mia vita concreta? Come posso continuare a essere un pellegrino nella mia città?
Testi:
Marco 14,22-26. Nell’Ultima Cena, Gesù si congeda dai suoi discepoli, offrendo la sua vita per loro e lasciando il simbolo sacramentale dell’Eucaristia, il pane e il vino, come energia spirituale per proseguire il cammino verso il Regno.
Matteo 5,13-16. Gesù ci invita a essere luce e sale per l’umanità. Il nostro pellegrinaggio è diventato un messaggio di luce, un sale che ha aumentato la nostra voglia di vivere.
Luca 10, 1-12: Gesù ci manda a due a due a proclamare il Regno, sapendo che ci saranno problemi, ma non dobbiamo smettere di proclamare. Di città in città, di nazione in nazione.
Colloquio finale: Ignazio ci invita ad approfondire la nostra amicizia con Gesù. Come un amico parla a un altro amico, discutete con Gesù dei dubbi, delle paure e delle difficoltà che sentite dentro di voi. Siate anche grati e mostrate la vostra gioia per tutto ciò che ora vedete e capite. Terminate con un Padre Nostro.
Continuiamo il nostro pellegrinaggio ignaziano, ora con Sant’Ignazio che vive a Roma. Selezioniamo qui alcuni episodi della sua vita, da lui stesso spiegati, raccolti nella sua Autobiografia.
Poi, arrivando a Roma, disse ai suoi compagni che vedeva le finestre chiuse, intendendo che lì dovevano esserci molte contraddizioni. E disse anche: “Dobbiamo stare molto su noi stessi e non entrare in conversazione con le donne, se non sono illustri”. E a questo proposito, più tardi a Roma, Mro. Francesco confessò una donna e la visitò di tanto in tanto per discutere di cose spirituali, e questa donna si scoprì poi essere incinta; ma piacque al Signore che si scoprisse chi aveva fatto il male. Qualcosa di simile accadde a Giovanni Coduri con una sua figlia spirituale, che fu trovata con un uomo.
Da Roma il pellegrino si recò a Montecasino per dare gli esercizi al dottor Ortiz, e vi rimase per quaranta giorni, durante i quali vide una volta il celibe Hoces entrare in cielo, e in questo ebbe grandi lacrime e grande consolazione spirituale; e lo vide così chiaramente che se avesse detto il contrario gli sarebbe sembrato di dire una bugia. E da Montecasino portò con sé Francisco Estrada. Tornato a Roma, si adoperò per aiutare le anime, che erano ancora nella vigna, e diede contemporaneamente esercizi spirituali a diversi, uno dei quali era a Santa Maria Maggiore e l’altro vicino al Ponte Sisto. Poi iniziarono le persecuzioni e Michele cominciò a infastidire e a parlare male del pellegrino, che lo fece convocare davanti al governatore, mostrandogli prima una lettera di Michele in cui lodava molto il pellegrino. Il governatore esaminò Miguel e la conclusione fu di espellerlo da Roma. Poi cominciarono a perseguire Mudarra e Barreda, dicendo che il pellegrino e i suoi compagni erano fuggitivi dalla Spagna, da Parigi e da Venezia. Alla fine, alla presenza del governatore e dell’allora legato di Roma, i due confessarono di non avere nulla di male da dire contro di loro né nei costumi né nella dottrina. Il legato ordinò che venisse imposto il silenzio su tutta la causa, ma il pellegrino non lo accettò, dicendo che voleva la sentenza definitiva. Ciò non piacque né al legato né al governatore, e nemmeno a coloro che in precedenza avevano favorito il pellegrino; ma alla fine, dopo alcuni mesi, il papa venne a Roma. Il pellegrino si recò a Frascati per parlare con lui e gli espose alcune ragioni; il papa prese in mano la situazione e ordinò di emettere la sentenza, che fu emessa in suo favore, ecc. Con l’aiuto del pellegrino e dei suoi compagni furono realizzate a Roma alcune opere pie, come i catecumeni, Santa Marta [l’accoglienza delle prostitute che volevano abbandonare quella vita], gli Orfani, ecc. Le altre cose possono essere raccontate da Mro. Nadal.
Io [Gonzalo de Cámara] chiesi al pellegrino degli Esercizi e delle Costituzioni, volendo sapere come li avesse fatti. Mi disse che non aveva fatto gli Esercizi tutti insieme, ma che alcune cose che osservava nella sua anima e che trovava utili, pensava che potessero essere utili anche ad altri, e così le mise per iscritto, per esempio, di esaminare la coscienza con quel modo delle linee, ecc. Le scelte in particolare, mi disse che le aveva tratte da quella varietà di spiriti e pensieri che aveva quando era a Loyola, mentre era ancora malato di una gamba.
Biciclette senza difficoltà: Seguite le indicazioni della Via Francigena per le biciclette, che non sempre seguono i sentieri sterrati dei camminatori. La riserva naturale dell'Insugherata può essere un po' complicata, ma non impossibile.
Reserva natural Insugherata: 6,6 km
Monte Mario : 10,8 km
Ciudada del Vaticano: 19,6 km
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